Tutti gli specialisti sono concordi nell’affermare che le calze a compressione graduata, in particolare quelle terapeutiche, costituiscono uno dei più efficaci e validi strumenti per la cura e la prevenzione delle malattie venose.
Il loro utilizzo è indispensabile sia dopo l’intervento chirurgico delle vene (riducono il dolore, la formazione di ematomi, prevengono le tromboflebiti, ecc.) ma anche come misura conservativa in grado di prevenire il peggioramento delle vene varicose. Non a caso vengono consigliate nei primi stadi della malattia e durante la gravidanza.
Le calze terapeutiche sono tutte uguali?
Certamente no. In Italia purtroppo non esistono, come invece succede in molti paesi europei, normative precise per quanto riguarda questo prezioso dispositivo medico. La calza terapeutica è praticamente un prodotto su misura, infatti prima dell’acquisto devono essere rilevate le misure dell’arto del paziente dal medico o da personale preparato (infermiera o addetto del punto vendita). Consigliamo di acquistare una calza elastica terapeutica che presenti una certificazione di qualità che non sia il solo marchio CE. Ad esempio il marchio RAL GZG è quello più diffuso tra le calze terapeutiche di maggior qualità.
Che differenza c’è tra calze il cui grado di elasticità è espresso in denari e le classi di compressione?
Il DEN è una unità di misura della pesantezza del filato con cui è fabbricata la vostra calza e non una unità di misura della compressione che la calza eserciterà sulle vostre gambe. Mentre le classi di compressione sono una misura della compressione che la calza esercita sulla caviglia una volta indossata espressa in millimetri di mercurio. Ad esempio una prima classe di compressione secondo i criteri di qualità tedeschi (marchio RAL GZG) sviluppa una compressione alla caviglia di 18-21 mmHg.