I capillari evidenti e ramificati sono un fenomeno che interessa una parte importante della popolazione, in particolare quella femminile, e che spesso viene percepito quale problema di carattere unicamente estetico. In alcuni casi è effettivamente così, in altri invece si tratta di veri e propri campanelli d’allarme rispetto al funzionamento del sistema vascolare, tali da meritare un percorso dedicato di diagnosi e trattamento.
L’argomento è vasto e importante, abbiamo dunque deciso di creare questo breve articolo di approfondimento per fare chiarezza sulle problematiche più importanti legate ai capillari, le buone regole di prevenzione, le modalità di diagnosi e i trattamenti medici più efficaci.
Capillari evidenti e ramificati: localizzazione e cause
Le teleangectasie degli arti inferiori sono frequentemente localizzate alle caviglie, sulla parte esterna della coscia e sulla parte interna del ginocchio anche se possono evidenziarsi in qualunque zona delle gambe anche con ramificazioni molto estese, simili a ragnatele di colore rosso o blu.
Ciò che è importante tenere sempre presente è che i capillari rappresentano il I stadio della Malattia Venosa Cronica degli arti inferiori (per intendersi, è la stessa patologia di chi ha le vene varicose o le ulcere) ed in quanto tale tenderà sempre a peggiorare nel tempo. Questo significa che è normale vedere sulle proprie gambe un numero sempre maggiore di capillari di dimensioni diverse a cui spesso si associano disturbi come la pesantezza.
Le cause che portano allo sviluppo dei capillari sono molteplici e tra le più diffuse troviamo:
- familiarità;
- squilibri ormonali;
- stile di vita (ad esempio sedentarietà);
- tipo di attività lavorativa: sono particolarmente colpite le persone che stanno molte ore in piedi o vicino a fonti di calore come, ad esempio, i fornai;
- presenza di cellulite.
Buone regole di prevenzione dei capillari
È opportuno seguire alcune buone regole utili a prevenire la comparsa e il peggioramento dei capillari. Nello specifico:
- adottare una dieta equilibrata, ricca di vitamine, flavonoidi e fibre (se volete approfondire questo argomento leggete il nostro articolo sulla corretta alimentazione per la prevenzione delle vene varicose);
- svolgere regolare attività fisica (anche solo camminare quotidianamente per venti minuti è ottimo);
- evitare le cerette a caldo;
- evitare tacchi alti e indumenti troppo aderenti;
- indossare calze elastiche per chi sta molte ore in piedi.
Diagnosi e individuazione delle cause
Una visita specialistica è fondamentale per effettuare una corretta diagnosi.
Non è raro riscontrare un problema a carico di vene più profonde e che necessitano di essere trattate per prime (con immediato miglioramento del quadro estetico).
È opportuno pertanto che lo specialista effettui al momento della visita anche un esame ecocolordoppler per definire con certezza la natura e l’origine del problema; questo servirà per una corretta programmazione e scelta del trattamento da effettuare.
Ad esempio, la presenza di capillari in corrispondenza di aree di cellulite è dovuta ad un difetto di scarico del sistema venulo-capillare e non dal reflusso di una venula. Altri capillari sono dovuti ad una vena perforante di refluente e basterà trattare proprio quest’ultima per migliorare il quadro complessivo.
Si capisce quindi che il tipo di trattamento cambia a seconda del caso ed ecco perché è importante che lo specialista cui ci si rivolge sia in grado di integrare la visita con l’esame ecocolordoppler.
Cura dei capillari
Come abbiamo visto, una diagnosi accurata è un passaggio imprescindibile in un percorso sensato di cura dei capillari. Una volta effettuata la diagnosi, si passa al trattamento vero e proprio; tra le metodologie più sicure ed efficaci oggi troviamo la scleroterapia e la laserterapia. Vediamole brevemente in dettaglio.
Curare i capillari con la scleroterapia
La scleroterapia consiste nell’iniettare una soluzione all’interno dei capillari in forma liquida o sotto forma di schiuma attraverso l’utilizzo di piccoli aghi. Questo innesca un processo infiammatorio che porta all’occlusione dei vasi capillari con conseguente schiarimento e scomparsa degli stessi. Generalmente sono necessarie più sedute intervallate da una pausa di circa quattro settimane. Questo intervallo è necessario per consentire all’organismo di rispondere allo ‘stimolo infiammatorio’ e ripristinare un corretto drenaggio.
La scleroterapia non richiede anestesia e viene effettuata in regime ambulatoriale. Dopo il trattamento il paziente può camminare e tornare alle propria attività. Si consiglia l’applicazione di una crema per prevenire la formazione di pigmentazioni.
Curare i capillari con la laserterapia
In questo caso i capillari vengono trattati attraverso l’uso di una luce laser. Le metodologie disponibili sono in questo caso due:
- Applicazione transdermica
La luce è esterna e colpisce direttamente il vaso sanguigno chiudendolo. - Applicazione endoperivenosa
Il capillare viene chiuso per contatto diretto con la fibra ottica.
Prima di intervenire è a volte possibile raffreddare l’area da trattare al fine di alleviare la percezione di calore prodotta dal laser stesso, evitando possibili sensazioni di dolore.
La laserterapia non richiede anestesia e viene effettuata in regime ambulatoriale. Dopo il trattamento il paziente può camminare e tornare alle propria attività. Si consiglia l’applicazione di una crema cicatrizzante e idratante.