La cellulite, è risaputo, affligge moltissime donne. Nella maggior parte dei casi, però, chi ne soffre e cerca di contrastarla non conosce le cause della cellulite e i sintomi ad essa correlati. In questo articolo ci proponiamo di fare chiarezza su questa patologia, rispondendo a semplici domande quali: cos’è la cellulite? Da cosa è causata? Come si manifesta? Esistono metodi per contrastarla in modo efficace e quali sono?
Cos’è la cellulite e come si forma
La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica, comunemente nota come cellulite, è una patologia che interessa l’ipoderma: un tessuto sottocutaneo costituito in larga parte da cellule adipose. L’ipoderma è un tessuto attivo e costituisce la riserva energetica dell’organismo. Il suo metabolismo è legato al bilancio calorico mediante due processi: la lipolisi con cui si mettono a disposizione delle cellule gli acidi grassi immagazzinati nelle cellule adipose e la lipogenesi con cui si immagazzinano nelle cellule adipose tali acidi grassi. Dal corretto bilancio lipolisi/lipogenesi dipende la buona salute dell’ipoderma.
Il meccanismo che porta alla cellulite non è ancora chiaro ma si ipotizza che vi concorrano i seguenti fattori:
- la predisposizione ereditaria (cause genetiche);
- la componente ormonale;
- la componente infiammatoria;
- le componente vascolare.
A questi si aggiungono poi, quali aggravanti:
- stile di vita sedentario;
- abitudini alimentari errate;
- stress.
Consideriamo la componente vascolare: ebbene la microcircolazione insufficiente causa disfunzioni a carico dell’ipoderma, compromettendo la sua funzione metabolica e dando origine proprio alla cellulite. Più nello specifico, la cattiva circolazione sanguigna produce:
- una minore ossigenazione dei tessuti;
- un accumulo di sostanze di scarto;
- fenomeni edematosi (accumulo di liquidi quali sangue venoso e linfa);
- un incremento di volume delle cellule adipose per stimolo alla lipogenesi;
- un’alterazione di struttura e qualità della matrice extracellulare con evoluzione verso fenomeni fibrotici;
- attivazione infiammatoria/ormonale.
Questa situazione causa poi a sua volta una compressione dei vasi sanguigni, delle fibre nervose e delle stesse cellule adipose.
La cellulite dunque è un fenomeno complesso di cattiva regolazione del metabolismo del tessuto adiposo ipodermico, dovuto ad alterazioni morfo-funzionali della microcircolazione sanguigna, ad alterazioni del network neuro-ormonale e immunologico.
Manifestazioni della cellulite
La cellulite si manifesta più di frequente nelle zone delle cosce e dei glutei, ma può comparire anche nella parte bassa dell’addome, nell’avambraccio superiore e sul torace.
La cellulite si manifesta in modo più o meno evidente in relazione allo stadio di evoluzione della patologia stessa. A risentirne è, prima di tutto, l’aspetto della superficie cutanea: la pelle perde di compattezza, diventa meno elastica, meno tonica e pastosa, possono risultare evidenti edemi e micronoduli, alla palpazione può insorgere dolorabilità, parestesie, facilità alle ecchimosi e nelle situazioni più gravi possono comparire macronoduli dolenti al tatto.
Cellulite e capillari
Come abbiamo visto, la cellulite è accompagnata da un’alterazione del normale deflusso dei tessuti superficiali (flusso arterioso di apporto di ossigeno e flusso veno-linfatico di drenaggio).
L’aumento di pressione conseguente all’alterazione architettonica dell’interfaccia vascolare/adiposo prodotto in questi casi può causare la formazione di capillari che assumono il ruolo di vie di drenaggio alternative, necessarie per sopperire alla circolazione insufficiente nelle zone interessate dalla cellulite stessa.
In questi casi, dunque, affrontare il problema della cellulite, puntando al miglioramento della microcircolazione delle zone interessate è un ottimo modo per prevenire la comparsa di nuovi capillari, limitare il peggioramento di quelli esistenti e per rendere efficaci e duraturi gli eventuali trattamenti su di essi.
Scendendo più in dettaglio, i capillari localizzati in zone di cellulite si presentano tipicamente con una struttura ramificata, collegata ad una vena reticolare. Talvolta la “chioma” è rivolta verso l’alto, talvolta verso il basso in relazione all’alterazione del circolo nella zona connessa alle alterazioni fibrotiche nel contesto della cellulite.
Risulta dunque chiaro che prima di effettuare un trattamento medico dedicato ai capillari, è essenziale studiare con attenzione il quadro clinico nel suo complesso, ricorrendo ad una visita specialistica e ad un esame diagnostico quale l’eco-doppler. Solo seguendo questi passi, sarà possibile individuare terapie e trattamenti capaci di contrastare efficacemente i capillari.
Combattere la cellulite, migliorare la circolazione
Sono molte le buone abitudini da mettere in pratica quotidianamente per migliorare la circolazione e contrastare la cellulite, elenchiamo qui di seguito le più rilevanti:
- Seguire una dieta ricca di vitamine, bioflavonoidi, fibre e acidi grassi insaturi. Tali preziose sostanze hanno un’azione antiossidante e antinfiammatoria e contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute dei vasi sanguigni. A tal proposito, vi segnaliamo anche il nostro approfondimento interamente dedicato all’alimentazione: Alimentazione e vene varicose: i consigli per una dieta sana ed equilibrata.
- Alla sana alimentazione deve affiancarsi una corretta idratazione con l’assunzione di almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, a basso residuo minerale (preferibilmente lontano dai pasti).
- Svolgere attività fisica moderata e in modo regolare. Ottimo l’allenamento aerobico di durata e intensità medio basse: anche una semplice camminata al giorno di mezz’ora è sufficiente. In questo modo sarà possibile tenere sotto controllo il peso, mantenere un buon tono muscolare, stimolare l’angiogenesi (la naturale moltiplicazione dei vasi sanguigni) e l’ossigenazione del tessuto adiposo dell’ipoderma.
Le tre azioni appena elencate sono imprescindibili in un percorso finalizzato a contrastare la cellulite. Accanto ad esse, troviamo tecniche e prodotti che possono produrre effetti benefici, ne citiamo qui alcuni rimandando la trattazione più dettagliata ad un prossimo articolo:
- assumere fitocomplessi dedicati;
- sottoporsi a sessioni di linfodrenaggio: una tipologia di massaggio che favorisce il drenaggio dei liquidi linfatici e interstiziali dei tessuti;
- effettuare trattamenti idroterapici: percorsi che attraverso i fattori propri dell’acqua quali la resistenza al movimento, la pressione esercitata sulla superficie corporea, la temperatura incrementano la vascolarizzazione e l’ossigenazione dei tessuti e contrastano la ritenzione idrica.
Monitoraggio nel tempo
Monitorare nel tempo l’evoluzione della cellulite, dei capillari e delle vene varicose è fondamentale per impostare con lo specialista un percorso di prevenzione e di trattamento, dove necessario.
È quindi consigliabile affiancare alle buone abitudini quotidiane descritte, controlli specialistici periodici al fine di prevenire complicanze e contrastare anche gli inestetismi prodotti dalla malattia varicosa.